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Si parte da Contrada Cerreto prendendo per un breve tratto una salita asfaltata dopo pochi metri prendiamo la mulattiera per Monte delle Fate, arrivati a Serra Palombi (il Palo) si prosegue per la direttissima per la Cima di Monte delle Fate il sentiero CAI 534, che ci porterà fino alla vetta.
Oggi sulla cima di Monte delle Fate (1090 mt s.l.m.) domina la figura di Santa Maria delle Fate, un tempo sulla seconda montagna più alta della catena montuosa degli Ausoni era presente il cippo o termine di confine N° 33, probabilmente frantumato da un fulmine o rotolato via.
Da qui puntiamo lo sguardo verso Monte Marino, a sud-est, e iniziamo la discesa dalla cresta della montagna raggiungendo Sella la Salvia, tra Monte delle Fate e Monte Marino, si prende poi a destra un sentiero che discende e ci porta alla Fontana della Salvia o come è scritto nelle cartine più antiche “Fontana Savia”. Si può fare rifornimento d’acqua nella vasca superiore recintata, si prosegue poi in quota per un anello intorno a Monte delle Fate che ci condurrà nuovamente a Serra Palombi.
Si prosegue verso destra e ci s’inoltra nel bosco del Monte Tavanese deviando poi sulla sinistra risalendo la cresta del monte attraverso il suo fitto bosco qui dopo poco incontreremo il cippo confine N° 32 attorniato da maestosi alberi di lecci. Raggiungeremo il N° 31 a breve, lasciando il bosco per un tratto di cammino per poi inoltrarci nuovamente, incontreremo prima del cippo un rudere in pietra circolare, i resti di un capanno di montagna, subito dopo il cippo.
Lasciamo ancora questo termine e saliamo sulla cima del Tavanese da dove potremo ammirare un panorama straordinario che va dal golfo di Gaeta al Circeo ammirando la cresta dei Monti Ausoni . Sulla cima del Tavanese ( 944 mt s.l.m.) era stato collocato il cippo N° 30, oggi assente. Continuiamo sulla linea di confine che divide la Montagna in due, da una parte Sonnino, dall’altra Monte San Biagio, raggiungiamo di seguito il cippo N° 29, scenderemo poi dalla cima del Tavanese e raggiungeremo, attraversando nuovamente il sentiero del bosco, la Serra dei Conti dove troveremo il cippo N° 28, da li proseguiamo verso il Monumento del brigante Meo Varrone, poi la Cisterna Maleccia dove c’è il cippo N° 27. Ora riprendiamo il cammino, sul lato sinistro una staccionata ci accompagna, pochi metri e saliremo la cima del Cavallo, raggiunta la vetta mimetizzato tra le rocce il cippo N° 26, ebbene il cippo è stato scolpito in loco nel gruppo di rocce presenti.
Ora torniamo indietro e riprendiamo il sentiero della staccionata e continuiamo il cammino fino alla Cima di Monte Ceraso, al termine della staccionata giungeremo al “vato stritto” cioè il passo stretto, da li prenderemo una direttissima verso la cima, attraverseremo il bosco fino a che ci apparirà la nuda montagna, in vetta il cippo N° 25 accanto il monumento al brigante di Sonnino Antonio Gasbarrone detto Gasperone. Da qui abbiamo sottocchio il nostro prossimo approdo, la cima di Monte Peschio, quindi scenderemo dal Ceraso e saliremo sul Peschio e troveremo il cippo N° 24.
Ora potremo sostare al rifugio Gasperone, da qui proseguiamo ancora lungo il sentiero che aggira monte Peschio ( mt 844 s.l.m.) e che si dirige verso il bosco di Monte Ciavolone dove incontreremo sulla linea di confine tra Sonnino e Monte San Biagio i cippo N° 23 (Pero Ciavolone 2) con accanto un cippo rimasto incompiuto, proseguiamo e nel bosco tenendoci sul confine e subito dopo incontreremo il cippo N°22 (Pero Ciavolone 1).
Scendendo e lasciato per poco la linea di confine da lontano noteremo una fattoria, seguiamone la recinzione senza avvicinarci troppo ed arriviamo fino ad uno stazzo, svoltiamo a sinistra seguiamo il sentiero accanto allo stazzo , mantenendo a destra sempre la recinzione, questa zona è Campo San Pietro e troveremo il cippo N°21 al “cavuto” delle Terre di San Pietro, il cippo è poco visibile, ad un certo punto del sentiero si sale sulla sinistra e si torna per poco indietro sulla destra , semi nascosto dalla vegetazione lo si scorge. Proseguiamo ancora lungo la linea di confine verso Monte Romano, riprendiamo il sentiero e dopo poco arriveremo al Cisternone li ben evidente al centro della sella il cippo N° 20.
Ora resta il cippo N°19 alla “Spregatora” di Monte Romano (863 mt s.l.m.), arriveremo a ridosso al Monte, cuspide tra Sonnino,Terracina e Monte San Biagio, in un affaccio spaziale su Valle Marina, questo monolite di pietra scruta l’orizzone. Ultimo step la Cima di Monte Romano che abbiamo proprio davanti e risaliremo in un percorso CAI ben tracciato, un tempo avremmo trovato il cippo N°18, oggi una croce semplice in legno ha preso il suo posto.
Si torna indietro fino alla fattoria, ma non passeremo per il Ciavolone, prenderemo uno sterrato, è la via dell’acquedotto di Monte Romano incompiuto, poi risaliremo verso Monte Peschio in una mulattiera fino a raggiungere il Rifugio Gasperone, da li direzione verso Sonnino .
(FIG.1)
Serra Palombi
(FIG.2)
Cippo n° 33 - Monte delle Fate
(FIG.3)
Fontana la Salvia
(FIG.4)
Cippo n° 32 - Fossa del Tavanese
(FIG.5)
Cippo n° 31 - Cima della Serra Tavanese
(FIG.6)
Cippo n° 30 - Cima di Monte Tavanese
(FIG.7)
Cippo n° 29 - Cima di Monte Tavanese
(FIG.8)
Targa di Meo Varrone
(FIG.9)
Cippo n° 28 - Serra dei Conti
(FIG.10)
Cisterna Maleccia
(FIG.11)
Cippo n° 27 - Cisterna Maleccia
(FIG.12)
Cippo n° 26 - Cima Il Cavallo
(FIG.13)
Cippo n° 25 - Monte Ceraso
(FIG.14)
Cippo n° 24 - Lo Peschio
(FIG.15)
Cippo n° 23 con Briganti - Pero Ciavolone 2
(FIG.16)
Cippo n° 22 - Pero Ciavolone 1
(FIG.17)
Cippo n° 21 - Cavuto delle terre di S.Pietro
(FIG.18)
Cippo n° 20 - Cisternone
(FIG.19)
Cippo n° 19 - Spregatora di Monte Romano
(FIG.20)
Cippo n° 18 - Cima di Monte Romano
(FIG.21)
Rifugio Gasperone
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